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TURISMO E TERRITORIO
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TipoMonumenti
TitoloChiesa Arcipretale di S.Michele Arcangelo
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ORIGINI
La chiesa arcipretale è dedicata a S. Michele Arcangelo: è antichissima e certamente preesistente al 1300. Consultando l'Archivio Vaticano abbiamo potuto accertare che il "Clero" di Campolieto negli anni 1308-1310-1327 pagava alla S. Sede una decima: "Clerici" de Campoleto solverunt tar.XII 1/2".
Se vi era già un "Clero", ossia un certo numero di sacerdoti, vi doveva essere certamente la Chiesa, anche se questa, nel corso dei secoli, ha subito trasformazioni e ampliamenti.
Nella descrizione della Chiesa di S. Michele Arcangelo, come da inventario del 1700, si fa menzione del Campanile di forma quadrangolare, alto 100 palmi, dal quale pendevano tre campane, due benedette dall'Em. Card. Arc. O5rsini il 1° luglio 1693 e la terza da Mons. Francesco Carafa, Vescovo di S. Marco di Calabria, ai 28 ottobre 1965.
Sulla campana intermedia vi erano incise lettere antiche inintellegibili; fra esse vi si leggeva:"Anno Domini 1382".
E' fuori dubbio, quindi, l'esistenza della Chiesa col campanile nel secolo XIV.
La Chiesa, come si presenta oggi nella sua ampiezza a tre navate, fu costruita nel 1613 e misurava palmi 80 di lunghezza e palmi 60 di larghezza.
Da una memoria, consacrata negli atti dal notaio del tempo, Pietro Stampanone, sappiamo che nella notte tra il 13 e il 14 giugno del 1682 un incendio, non si sa da che cosa provocato, distrusse la Chiesa nelle sue parti lignee( altari, armadi...) e la danneggiò nelle strutture di pietra(archi e colonne). E' da presumersi che anche l'archivio, ricco di pregevoli memorie locali e di antichi regesti, sia andato, almeno in parte, distrutto.
(...)il 21 settembre dello stesso anno, festa di S. Matteo Apostolo ed Evangelista, il sacro Tempio veniva riaperto al culto.
La ricostruzione delle parti distrutte e danneggiate, avvenuta in così breve tempo, con la contribuzione di 150 ducati da parte dei duchi D.Giuseppe e D. Carlo Carafa e con la prestazione di tutto il popolo, ci dice lo spirito di sacrificio e, più ancora, lo spirito di fede che animava i nostri padri.
LA CHIESA COME SI PRESENTA OGGI
Struttura architettonica interna
Lo stile della Chiesa è un tardo romanico con l'aggiunta, nel tempo, di elementi barocchi.
Navate
Il tempio è una costruzione a base rettangolare ed ha tre ampie navate, misura m.28 di lunghezza e m.17,10 di larghezza.
La navata centrale o maggiore si eleva al disopra di qulle laterali; la volta era a botte, ma, divenuta pericolante, nel 1950 fu abbattuta e rifatta piana dal Genio civile di Campobasso, nonostante l'intervento della Sovrintendenza alle Opere d'Arte de l'Aquila, da noi sollecitata, per il rifacimento della stessa a botte.
Termina con una abside al centro della quale era collocato l'altare maggiore in marmo, opera della fine del secolo scorso. Con i lavori di restauro detto altare è stato addossato al muro del coro e in suo luogo sorge, al centro del presbiterio, la nuova mensa eucaristica di pietra secondo le norme e lo spirito della nuova liturgia.
L'abside si conserva nel suo stile originario, a botte con vele. Un tempo vi era anche un ampio coro di legno scolpito del '700, che è andato completamente distutto.
Illumina il coro una grande vetrata istoriata, raffigurante la sacra famiglia.
Nel muro destro del coro, durante i lavori per l'apertura di una nicchia, eseguiti nel 1961, è venuto alla luce un affresco(una figura di uomo) che costituisce senz'altro oggetto di studio da parte della Sovrintendenza ai Monumenti di Campobasso; tocca ad essa valutare storicamente l'affresco.
Sulla stessa parete destra pende una grande tela, raffigurante la Madonna con il Bambino, S. Bernardino e i santi Stefano e Lorenzo, opera del 1701 a firma di Joseph Castellano.
Le navatelaterali sono a botte con vele e sono divise da dodici grosse colonne di pietra, alcune delle quali un po' rovinate dall'incendio di cui sopra. Esse sostengono degli archi a tutto sesto che si rincorrono agili.
Balaustra
Il presbiterio è circondato da una bellissima e superba balaustra del secolo XVII. E' tutta in pietra ad agili balaustri sagomati, su ognuno dei quali vi è a rilievo un rosone diverso, uniti da un basamento e da una mensola a cimasa. Sui due balaustri centrali che delimitano l'ingresso al presbiterio, è scolpita una "C" con al centro una stella e attorno motivi floreali, emblema dei Carafa d'Andria.
Ora lo stemma dei Carafa è alla Sovrintendenza alle Antichità dell'Aquila.
ACQUASANTIERE
All'ingresso della chiesa sono collocate due acquasantiere in pietra. Di pregevole fattura è l'acquasantiera a destra di chi entre, posta davanti alla seconda colonna.
Essa è composta da elementi distinti per epoca e manifattura: su una base a sviluppo triangolare di chiaro momento medioevale, ornata di tre teste leonine romaniche e tre rosoni a rilievo, poggiante su un ottagono fissato al piano pavimentale, imposta un balaustro sagomato che regge un largo bacile dentellato, settecenteschi.
Il balaustro e il bacile vennero probabilmente a sostituire elementi coevi alla base, usurati dal tempo.
BATTISTERO
Nel presbiterio, accanto alla mensa eucaristica, è stato collocato il "Fonte battesimale", ricavato da un unico blocco di pietra, di forma rotonda, del 1684, anch'esso di pregevole fattura, venuto alla luce durante i lavori di restauro.
VETRATE
Oltre la grossa vetrata dell'abside centrale, si ammirano nella navata laterale sinistra tre caratteristiche vetrate di forma ottagonale, di stile barocco.
Le vetrate istoriate,eseguite negli anni '50, riproducono l'episodio del battesimo di Gesù e le immagini dei gloriosi apostoli S.Pietro e Paolo.(...)
RESTAURO
Nel maggio 1977, su suggerimento della Sovrintendenza ai Monumenti di Campobasso e soto la direzione della Medesima, abbiamo proceduto al primo restauro, consistito nell'abbattimento della volta centrale piana e nel rifacimento del soffitto in legno a faccia vista.
Successivamente, con l'intervento del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Campobasso, sotto la direzione della Sovrintendenza ai Monumenti del Molise nella persona dell'illustre architetto Antonio Giovannucci, sono continuati i lavori di restauro, che si sono protratti fino al 1981.
Si è proceduto alla demolizione dei quattro altari laterali di marmo, in pessimo stato, di forme e misure diverse, eretti agli inizi del nostro secolo e negli anni '30, di nessun pregio e valore artistico, e sono stati ricostruiti altrettanti altari semplici, consistenti in una mensa di pietra, intonati all'architettura della chiesa.
Sono stati stonacati i pilastri in pietra dell'arco trionfale e, in parte, gli archi di pietra delle cappelle di S. Matteo e della SS. Concezione.
Si è proceduto alla pavimentazione uniforme di tutta la chiesa con cotto fiorentino.
Il 1 novembre 1981, S.E.Rev.ma Mons. Raffaele Calabria, Arcivescovo di Benevento, procedeva alla consacrazione della nuova Mensa eucaristica e alla benedizione della chiesa restaurata, gremita di fedeli esultanti e ammirati.
CAMPANILE
Dal coro si accede al campanile. Di forma quadrancolare terminava a forma di torre romanica, ma nel 1956 in occasione dei lavori di consolidamento, eseguiti dal Genio Civile di Campobasso, fu trasformato per volere dell'Ingegnere Direttore dei lavori in una cuspide orribile, contrastante con lo stile tardo romanico del sacro edificio.
Nella cella campanaria sono sistemate tre campane. La maggiore è stata rifusa nell'anno 1939; ha un suono melodioso e pastoso, reca in rilievo le immagini di S. Michele Arcangelo e di S. Anna, patroni del paese, e, sotto, la scritta:"Plebem voco, congrego clerum, defunctos ploro, nimbos fugo, festaque honoro, laudo Deum verum":"Chiamo il popolo, raccolgo il clero, piango i defunti, allontano le tempeste, onoro le feste, lodo il Dio vero".
La campana media è stata rifusa nell'anno 1914; vi sono scolpite le immagini di S. Michele Arcangelo, di S. Antonio e della Madonna.
La più piccola è nuova, del dicembre 1972. In rilievo si ammira l'immagine della Madonna. Tutte e tre sono della ditta Marinelli di Agnone.
STRUTTURA ARCHITETTONICA ESTERNA
La chiesa ha una facciata semplice, barocca con tre portali e tre finestre ornate, i cui stipiti e architravi in pietra scolpita presentano un certo interesse. Il portale centrale è più grande e più ricco.
Omogenea e simmetrica con pietre quadrate e oblunghe si presenta una parte della muratura laterale esterna ad occidente, mentre la restante parte è fatta di pietre più piccole.
Anche la muratura esterna ad oriente è fatta di pietre più piccole, di grandezza e di forma diverse.
SAGRATO
Il sagrato della chiesa è raccordato al piano stradale da una ampia, grandiosa scalinata seicentesca di venti gradini di pietra, rimossi nel 1985 e sostituiti con nuovi gradini di pietra non locale.
Sul sagrato si eleva una stupenda balaustra, anch'essa del secolo XVII.
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