. - Le perplessità della Biblioteca Albino sulla notizia dell’improvviso ritrovamento di 500 manoscritti di canti religiosi di Marcello Pepe
Sulle pagine web di Informa Molise, datato domenica 6 maggio, e di altri media locali è apparso un articolo, a cura della redazione, intitolato "Civitacampomarano. Rinvenuti 500 manoscritti di canti religiosi di Marcello Pepe, nipote di Gabriele Pepe."
Si tratta, come scrive il giornalista, di una
"straordinaria scoperta storico-culturale effettuata da Franco Valente su Marcello Pepe, figlio illustre di Civitacampomarano … la scoperta di ben 500 manoscritti di canti religiosi realizzati da Marcello Pepe, nipote di Gabriele Pepe. Il ritrovamento è stato fatto per puro caso dal direttore del comitato tecnico-scientifico dei Borghi d’Eccellenza del Molise, Franco Valente. L’architetto Valente, infatti, a seguito di un concerto che ha seguito a Bologna nell’ambito di un rito religioso è venuto a conoscenza dell’incredibile talento di Marcello Pepe."

La notizia ha suscitato un grandissimo interesse e, come direttore della Biblioteca provinciale, istituto che conserva gran parte delle carte della famiglia Pepe, mi sento in dovere di intervenire. Sento di intervenire, inoltre, anche per interesse disciplinare in quanto musicista e, con un termine che oggi sembra andare di moda, “etno-musicologo” che ha dedicato molti lavori al Fondo musicale Pepe, rintracciabili nei pubblici cataloghi e disponibili presso molte biblioteche italiane.
La vicenda, comunque, per come è stata presentata, suscita molte perplessità fondate proprio in quelle conoscenze e competenze specifiche acquisite in anni di lavoro sui materiali musicali Pepe.
Se la notizia sarà confermata, un plauso andrà all’arch. Valente che ha scoperto, così per caso, un tale tesoro. Il prezioso fondo potrebbe permettere di meglio conoscere l’attività musicale di Marcello Pepe e di ricostituire l’ipotetico fondo originario. Una ulteriore curiosità, ha suscitato l’idea progettuale di valorizzazione che il giornalista, secondo quanto dichiarato dai suoi referenti, lega al ritrovamento dei “500 manoscritti di canti religiosi”, ossia (proprio così scrive) “quella di realizzare un grande festival di canti religiosi ancestrali e non per promuovere non solo la riscoperta di questo filone musicale”.
Come studioso del Fondo musicale Pepe ritengo che la notizia vada vagliata con grande attenzione e che, prima di accoglierla, la si debba ben verificare.
Ciò detto, mi sembra utile segnalare alcune attività e lavori che la Biblioteca Albino ha dedicato ai materiali musicali Pepe: solo ad esempio segnalo il Catalogo di manoscritti musicali (su CD e in rete) 1999 ed il Catalogo delle edizioni musicali (2000).
Il Fondo musicale è stato oggetto di attenzione anche durante il Convegno nazionale IAML (Roma 2002) dal titolo La biblioteca musicale di qualità. convegno nazionale. 16 ottobre 2002, nell'ambito di Bibliocom 2002 (http://www.iamlitalia.it/convegni/Bibliocom_2002_IAML.htm).
I manoscritti musicali sono stati oggetto di un innovativo progetto di digitalizzazione, pubblicato in sintesi sul sito della Biblioteca già nel 2004 (http://www2.provincia.campobasso.it/biblioteca/digitale/) e, più in dettaglio, nel volume intitolato La Biblioteca provinciale Pasquale Albino verso l'infrastruttura dell'informazione digitale di Angela Di Iorio (2004).
Il progetto è stato apprezzato anche a livello internazionale, ad esempio dalla Università di Berkeley che lo ha segnalato ed inserito nel suo METS Implementation Registry (http://www.loc.gov/standards/mets/mets-registry.html).
I manoscritti del Fondo Pepe sono stati resi ricercabili, con le relative immagini digitali, consultabili in Intranet della Biblioteca Albino, già con la pubblicazione di Biblioteca Virtuale nel 1999. Poi, direttamente dalla rete Internet, a partire dalla pagina http://bibliotecadigitale.provincia.campobasso.it:81/pepe/.
Dal 6 febbraio 2009, la ricerca e la consultazione delle circa 16.0000 immagini è possibile anche sul sito di Internet Culturale (http://www.internetculturale.it/) dove, oltre alla ricerca, sono disponibili le pagine di informazione sui materiali del fondo (http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/collezioni/collezione_0034.html.
I manoscritti e le edizioni del Fondo sono stati esposti in occasione della mostra Le fonti bibliografiche musicali in Molise dal 19-28 maggio 1994, il cui catalogo è stato pubblicato lo stesso anno. In quella occasione l’orchestra ed il coro del Conservatorio eseguirono il Miserere ed altre composizioni di Marcello Pepe.

Molta della musica contenuta nel Fondo è richiesta da musicisti ed organici strumentali e vocali di varie nazionalità che la eseguono e la incidono, come nel caso del Miserere contenuto nel CD audio "Passio" (Pan PC 10243), pubblicato nel 2010.
Si capisce bene, allora, la grande sorpresa e l’immenso interesse – sia come direttore della Biblioteca Albino, sia come studioso - nel leggere di un preziosissimo ritrovamento che arriva del tutto inaspettato, non essendo mai emersa alcuna traccia di tali materiali durante gli studi dedicati al Fondo musicale.
Non c’è che dire, questa notizia dà grande incoraggiamento a chi si dedica senza clamori, con dedizione, alla ricerca ed allo studio, il Molise non smette di riservare sorprese.

Vincenzo Lombardi
(Direttore Biblioteca Provinciale di Campobasso “Pasquale Albino”)

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La nota della Biblioteca Albino sul ritrovamento dei manoscritti di Pepe.doc