TEATRO “MOLISANO” A ROMA: "Orfeo agli Inferi!" in scena al teatro "Sala Uno" di Roma. (dal 23 al 28 febbraio - Orari: da martedì a sabato ore 21, domenica replica pomeridiana ore 18)
.
Ente Organizzatore
Data28/02/2010
LuogoTeatro "Salauno" (Piazza di Porta San Giovanni), dietro la Scala Santa.
Informazioni"Orfeo agli Inferi!" ripropone la spregiudicata commedia musicale "Orphée aux Enfers" di Offenbach in chiave moderna e scanzonata.
Visivamente e musicalmente ispirato alla scena Glam Rock anni '70/'80, "Orfeo agli Inferi!" porta in scena un tripudio di suoni, luci e colori in assoluta libertà all'insegna della grafica pura. Un catalogo di creatività ed arte pop/trash in musica. La realizzazione di questo progetto ha coinvolto un gran numero di giovani che, sotto il nome di "Aoisland Productions", hanno lavorato in perfetta sintonia e allegria impegnandosi nella creazione di suoni ed immagini originali e scoppiettanti.
Punti forza dell'opera sono, appunto, le musiche e l'impianto grafico/visionario costruito attraverso le scene ed i costumi, in parte progettati da zero ed in parte riportati alla luce scavando tra i banchi dei mercatini vintage, nostalgici della moda del tempo che fu e che con il loro stile a dir poco singolare. Uno spettacolo, dunque, giovane, ricco di colpi di scena e tutto da scoprire.
"Orfeo agli Inferi!" è un'ideazione dell'isernino Umberto Petrocelli (in arte Umi Del Mare). L'idea originaria è dell'estate del 2006, quando comincia ad arruolare tutti i suoi amici in un ambizioso progetto.
Prima di tutto bisognava scegliere un'opera da rappresentare. L'operetta 'Orfeo agli Inferi' musicata da Offenbach rispondeva da subito alle esigenze: divertente, spregiudicata e - soprattutto - popolare, l'Orfeo di Offenbach promette di non prendersi troppo sul serio, offrendo un larghissimo margine di reinterpretazione creativa.
Il primo passo era fatto, bisognava però progettare ed organizzare il tutto. La compagnia molisana non avrebbe certo potuto permettersi un'orchestra sinfonica. Orfeo aveva dunque bisogno di una nuova anima, e la forma musical è sembrata da subito la naturale evoluzione dell'operetta. Se Offenbach aveva fatto il verso all'epicissimo Orfeo di Gluck trasponendolo da opera ad operetta e dall'antica Grecia al Moulin Rouge, la compagnia di Petrocelle avrebbe raccolto il testimone tramutando l'operetta in musical e trasponendolo nel nostro secolo.
Ma era ancora troppo presto per pensare alla musica. Prima di tutto occorreva tradurre ed adattare il copione dal francese. Lungi dal voler redigere un'edizione critica, il gruppo si limita a sfoltire il testo originale per conferirgli una forma più appetibile ad un pubblico moderno e - soprattutto - in linea con la sua nuova anima. Tutto è partito da una domanda: cosa farebbero gli Dèi se esistessero ancora? "Farebbero... ridere!" è la risposta spontanea.
In un mondo governato dall'Ipocrisia e dall'Opinione Pubblica, neppure gli Dèi dell'Olimpo riescono a sfuggirgli. Oberati da pratiche burocratiche infinite e stanchi di ostentare compostezza ed ordine ormai da millenni, i sacri Olimpi sono disfatti ed inutili, sommersi da cartacce e riempiti di ambrosia fino all'orlo.
In questo mondo di regole, solo gli Dèi infernali paiono vivere, perché in fondo... sono morti!
Alle scene, ai costumi ed alla regia c'ha pensato lo stesso Umberto Petrocelli, che ha traslocato il Pantheon greco nelle coloratissime atmosfere Glam anni '70 e '80, senza tuttavia rinunciare ai richiami pop offerti dagli anni '40 e '50. Parafrasando moltissime icone del novecento, l'atmosfera visuale di "Orfeo agli Inferi!" si configura come una sintesi dell'intera grafica novecentesca, filtrata attraverso la lente del ventunesimo secolo.
La realizzazione dei costumi e delle scenografie punta a sfruttare mezzi e materiali moderni ed antichi, senza paura del trash e del ridicolo e soprattutto senza timore di utilizzare i colori anche in accostamenti inusuali. Ed infatti, se manteniamo come punto fermo l'originaria atmosfera da Moulin Rouge, aggiungiamo un bel po' di pacchianesimo glam anni 70, due cucchiaini di cartoni anni '40, un pizzico di circo e due minuti di Conrad Poohs ed i suoi denti ballerini il risultato non può essere che uno: l'Inferno!
In un turbinio di paillettes, pellicce e luci al neon, gli Dèi infernali e le baccanti acquisiscono fattezze da Ziggy Stardust e Frank'n'Further, coinvolgendo nel loro vortice di colori e suoni tutti i personaggi finora apparsi nell'opera.
Le musiche di "Orfeo agli Inferi!" sono state composte, decomposte e ricomposte integralmente dal neonato duo Lapingra, progetto musicale di Paolo Testa ed Angela Tomassone (www.myspace.com/lapingra), già da tempo attivi e conosciuti sulla scena musicale e performativa molisana e romana. L'opera sfrutta il talento dei due giovanissimi musicanti isernini per proporre meravigliose mini-sinfonie sintetiche, accattivanti e coinvolgenti
Allegato: