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Il palazzo sede della Provincia: Palazzo Magno

L’edificio oggi sede dell’Amministrazione Provinciale nasce nella seconda metà del XIX secolo come residenza estiva della famiglia napoletana dei De Tilla passando, nel 1902, in proprietà di Mercurio Magno che lo tenne fino al 1936 allorché fu acquisito dalla Provincia per i propri scopi istituzionali, fino ad allora svolti nello stabile della Prefettura.
Negli anni 1937 - 38, al fine di renderlo adatto alle nuove funzioni, furono avviate le prime ristrutturazioni, demolendo i depositi e la casa colonica situati ai lati del corpo principale e costruendovi, al loro posto, tre ulteriori ali. Quella di destra fece assumere, al complesso, la forma a “L”. Fu, inoltre, sopraelevato un ulteriore piano con finestre.
La facciata originaria fu anch’essa modificata con la trasformazione dei balconi del piano terreno in finestre, delle finestre del primo piano in balconi con riquadratura di questi ultimi in cornici modanate a forma semicircolare nel cui interno trova posto una ulteriore cornice circolare contenente, in rilievo e a mezzobusto, tre figure maschili e due femminili più il simbolo dell’Amministrazione. I vecchi solai in legno venivano sostituiti, poi, con quelli, più sicuri, in cemento armato.
Durante il secondo conflitto mondiale la città di Campobasso, trovandosi ad essere retrovia del fronte di Cassino subisce, da parte degli alleati, diverse requisizioni tra cui il palazzo sede della Provincia: l’ala sud del secondo piano fu utilizzata come ospedale dalle truppe polacche, mentre il piano rialzato, sempre a sud, fu destinato a obitorio.
Con lo spostamento della guerra a nord della cosiddetta "linea Gustav" e un primo parziale riordino degli uffici, fu consentito al Genio Militare Italiano di occupare, al secondo piano, tre stanze ad angolo dell’ala nord in modo da rendere possibile il funzionamento del Comando Zona Bonifica Campi Minati del Molise e organizzare, già alla fine del 1944, il primo corso per rastrellatori civili di mine.
Nel 1946 l’edificio rientrò nel pieno possesso dell’Ente. Negli anni ’60 un ulteriore corpo a tre livelli fu aggiunto sul retro della struttura principale al fine di ampliare le superfici ad uso degli uffici e per evitare, relativamente al primo piano, il passaggio obbligato tra l’Aula Consiliare, quello della Giunta e l’anticamera del Presidente.
A metà degli anni ’80, onde affrontare le accresciute competenze date in carico a questa Amministrazione locale, si provvide alla ristrutturazione del sottotetto per allocarvi le stanze dell’Ufficio Tecnico. Veniva a crearsi così un terzo piano.
Contemporaneamente le facciate dell’edificio erano interessate da radicali lavori di rifacimento dell’intonaco a cui si faceva assumere il colore originario dai tempi di Mercurio Magno: l’azzurro.