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Chiavi a riconoscimento biometrico
Per accertare l’identità di qualcuno con sicurezza si può rilevare direttamente una caratteristica fisica unica e confrontarla con il risultato di una precedente rilevazione che era stata associata al riconoscimento certo dell’individuo. Questo è ciò che consentono di fare le tecnologie di rilevazione e riconoscimento biometrico.
Le caratteristiche fisiche che è possibile misurare con tecnologie biometriche sono ad esempio:

l’impronta digitale (soluzioni già efficaci e poco costose)
la voce (problemi con i rumori di fondo, la raucedine, ecc.)
la dimensione ed altre caratteristiche vitali della mano (problemi di variabilità fisica)
la retina e l’iride dell’occhio (problemi di posizionamento della testa e con l’uso del laser)
la struttura facciale (problemi vari e, comunque, non distingue gemelli identici)
la temperatura facciale, leggibile all’infrarosso (la più precisa, ma ancora costosa)
Tali caratteristiche di una persona sono tendenzialmente uniche, possono essere misurate con strumenti automatici (telecamere, scanner, raggi laser, ecc.), nonché sintetizzate in un numero di dati adeguato per un riconoscimento certo, ma tale da poter essere trattato con rapidità da un sistema informatico.
Le tecnologie biometriche si stanno affermando nelle applicazioni più varie che richiedono il riconoscimento della persona: dall’uso di uno sportello bancario automatico, alla autorizzazione di accesso ad un edificio, alla verifica stessa dell’identità individuale.
Nel caso dei sistemi di crittografia a chiave pubblica su cui si basa la firma digitale, un sistema di riconoscimento biometrico, come ad esempio un dispositivo di lettura dell’impronta digitale, potrebbe essere usato per:

dare accesso ed attivare la chiave privata che sia stata memorizzata sull’hard-disk del computer dell’utente (che di solito è protetta solo da una password);
dare accesso ed attivare la chiave privata che sia stata memorizzata, in questo caso in modo più sicuro, su un supporto di memorizzazione rimovibile, ad esempio una carta intelligente a micro-chip;
riconoscere in modo certo il proprietario di un certificato digitale memorizzato in una carta intelligente, assieme ad esempio ai dati della sua impronta digitale, abilitandolo di conseguenza ad effettuare determinate operazioni.
In realtà, ai fini specifici dell'autenticazione dell'identità di un individuo, la chiave biometrica può essere considerata alternativa e, per molti versi, più sicura delle stesse chiavi asimmetriche di cifratura, anche se certificate.
Le imprese di informatica stanno lavorando alacremente allo sviluppo di strumenti sicuri ed economici per il riconoscimento dell’impronta digitale. Ad esempio, entro l’autunno 1998 saranno commercializzati negli USA dei dispositivi a costo inferiore ai 100 dollari, che avranno la forma di un mouse del computer su cui la persona potrà appoggiare il dito, e disporranno di software per l’analisi dell’immagine tri-dimensionale dell’impronta, in modo da evitare contraffazioni basate sulla riproduzione di impronte lasciate casualmente su un bicchiere o altro oggetto.